E' una delle tante salse che gli americani servono con i cibi cotti alla griglia all'aperto!
Ingredienti:
Mezza cipolla tritata finissima, quattro cucchiaiate di zucchero, mezzo bicchiere di tomato, un cucchiaio di salsa worchester, tre cucchiaiate di aceto forte, poco sale e molto pepe.
Preparazione:
Mettete in una casseruola mezza cipolla tritata finissima, quattro cucchiaiate di zucchero, mezzo bicchiere di tomato, un cucchiaio di salsa worchester, tre cucchiaiate di aceto forte, poco sale e molto pepe. Mescolate e fate cuocere per 5 minuti.
Buona grigliata
27 giugno 2007
23 giugno 2007
Anguria o Cocomero ?
Il termine cocomero (Citrullus lanatus, a volte indicato anche come Citrullus vulgaris) o anguria (dal greco angourion), indica il frutto e la pianta della specie rampicante della famiglia delle Cucurbitaceae, originariamente proveniente dall'Africa tropicale.
Il frutto ha un interno rosso, ricco d'acqua, dolce, ed è molto zuccherino.
Anche se in molte lingue, ma non in italiano, ci si riferisce al cocomero come ad un tipo di melone (ad esempio in inglese, watermelon e in tedesco Wassermelone), le due piante fanno parte della stessa famiglia ma non appartengono allo stesso genere: il melone (Cucumis melo) appartiene infatti al genere Cucumis.
In lingua italiana vengono usati i termini anguria e cocomero come sinonimi, ma il Citrullus lanatus assume in genere nomi diversi a seconda delle varietà regionali; ad esempio a Napoli è detto melone d'acqua e melone da pane, o popone; in Calabria zi pàrrucu (zio parroco), cioè rubicondo come il volto del parroco, mentre in Liguria viene chiamato "Pateca".
Tratto da Wikipedia
Il frutto ha un interno rosso, ricco d'acqua, dolce, ed è molto zuccherino.
Anche se in molte lingue, ma non in italiano, ci si riferisce al cocomero come ad un tipo di melone (ad esempio in inglese, watermelon e in tedesco Wassermelone), le due piante fanno parte della stessa famiglia ma non appartengono allo stesso genere: il melone (Cucumis melo) appartiene infatti al genere Cucumis.
In lingua italiana vengono usati i termini anguria e cocomero come sinonimi, ma il Citrullus lanatus assume in genere nomi diversi a seconda delle varietà regionali; ad esempio a Napoli è detto melone d'acqua e melone da pane, o popone; in Calabria zi pàrrucu (zio parroco), cioè rubicondo come il volto del parroco, mentre in Liguria viene chiamato "Pateca".
Tratto da Wikipedia
14 giugno 2007
Culurgionis
Dalla Sardegna con sapore...
Ingredienti e dosi per 8 persone
* 1000 g di patate di montagna
* 20 cl di olio d'oliva (o 200 g di grasso di maiale appena sciolto)
* 2 spicchi di aglio
* 5 foglie di menta
* 200 g di formaggio viscidu in salamoia
* 600 g di farina
* 1 pizzico di sale
* 300 g di formaggio pecorino fresco
* Acqua
Preparazione
Lavare, lessare il chilo di patate e appena cotte estrarle dall'acqua una alla volta, pelarle e schiacciarle subito con una forchetta raccogliendo la purea in una terrina.
Esaurite tutte le patate, si condisce la purea con: 1/2 bicchiere di olio tiepido, gli spicchi d'aglio tritati finemente, le foglie di menta fresca tagliuzzate, un pizzico di sale e 200 g di viscida, oppure una buona manciata di pecorino poco stagionato, grattugiato.
Si impasta il tutto velocemente e si tiene da parte.
Intanto si prepara la pasta per l'involucro intridendo i 600 g di farina con 3-4 cucchiaiate d'olio e un pizzico di sale sciolto in 1/2 bicchiere d'acqua.
Si lavora l'impasto energicamente, ma non molto a lungo e appena avrà raggiunto una certa elasticità si stira in sfoglie sottili da cui si ricaveranno dei dischetti di 6 cm di diametro.
Sulla metà di ogni disco si posa una quantità di purea grande quanto una piccola noce, si ricopre con l'altra metà del disco, si saldano le 2 semicirconferenze sovrapposte, con una sottile cordonatura praticata con la punta delle dita e si rifinisce con un breve picciolo.
Si otterranno dei tortelli dall'aspetto di piccoli fichi pressati.
Si cuociono per circa 6-7 minuti, in abbondante acqua bollente salata, si estraggono con la cucchiaia forata, si sgrondano bene e si dispongono sul piatto di portata in un solo strato, a spina di pesce facendo incontrare ad angolo, a 2 a 2, i piccioli del raviolo, lungo una retta immaginata al centro del piatto.
Apparirà una spiga gigante con i suoi chicchi in proporzione.
Se il piatto è abbastanza largo si possono comporre 3 spighe affiancate.
Si condiscono con abbondante pecorino.
Buon appetito
AIO'
Ingredienti e dosi per 8 persone
* 1000 g di patate di montagna
* 20 cl di olio d'oliva (o 200 g di grasso di maiale appena sciolto)
* 2 spicchi di aglio
* 5 foglie di menta
* 200 g di formaggio viscidu in salamoia
* 600 g di farina
* 1 pizzico di sale
* 300 g di formaggio pecorino fresco
* Acqua
Preparazione
Lavare, lessare il chilo di patate e appena cotte estrarle dall'acqua una alla volta, pelarle e schiacciarle subito con una forchetta raccogliendo la purea in una terrina.
Esaurite tutte le patate, si condisce la purea con: 1/2 bicchiere di olio tiepido, gli spicchi d'aglio tritati finemente, le foglie di menta fresca tagliuzzate, un pizzico di sale e 200 g di viscida, oppure una buona manciata di pecorino poco stagionato, grattugiato.
Si impasta il tutto velocemente e si tiene da parte.
Intanto si prepara la pasta per l'involucro intridendo i 600 g di farina con 3-4 cucchiaiate d'olio e un pizzico di sale sciolto in 1/2 bicchiere d'acqua.
Si lavora l'impasto energicamente, ma non molto a lungo e appena avrà raggiunto una certa elasticità si stira in sfoglie sottili da cui si ricaveranno dei dischetti di 6 cm di diametro.
Sulla metà di ogni disco si posa una quantità di purea grande quanto una piccola noce, si ricopre con l'altra metà del disco, si saldano le 2 semicirconferenze sovrapposte, con una sottile cordonatura praticata con la punta delle dita e si rifinisce con un breve picciolo.
Si otterranno dei tortelli dall'aspetto di piccoli fichi pressati.
Si cuociono per circa 6-7 minuti, in abbondante acqua bollente salata, si estraggono con la cucchiaia forata, si sgrondano bene e si dispongono sul piatto di portata in un solo strato, a spina di pesce facendo incontrare ad angolo, a 2 a 2, i piccioli del raviolo, lungo una retta immaginata al centro del piatto.
Apparirà una spiga gigante con i suoi chicchi in proporzione.
Se il piatto è abbastanza largo si possono comporre 3 spighe affiancate.
Si condiscono con abbondante pecorino.
Buon appetito
AIO'
03 giugno 2007
Consiglio sul latte
Vi è mai capitato di comprare troppo latte e trovarvi così con un cartone di latte fresco scaduto?
Se è scaduto da non più di tre o quattro giorni non buttatelo.
Prendete una casseruola possibilmente antiaderente versateci il latte e portatelo ad ebollizione.
Appena comincia a fumare e a fare il classico velo toglietelo dal fuoco e versateci 6 cucchiai di aceto bianco per ogni litro di latte. Il latte comincerà a cagliare.
Mescolatelo e lasciatelo così per un paio di minuti.
Poi fatelo passare attraverso un colino a maglie fitte o un canovaccio da cucina perfettamente pulito e fate scolare bene.
Sul colino-canocaccio vi rimarrà una specie di ricotta che a quel punto potrete aromatizzare con gli ingredienti che più vi piacciono.
Dettagli:
Si puo' fare solo con il latte intero.
Il momento giusto per mettere l'aceto è quando il latte sta iniziando a bollire, ossia quando comincia a fumare e si forma il classico velo sulla superfice. Anche se capita di "arrivare tardi" e quindi il latte ha gia iniziato a bollire nel vero senso della parola, la preparazione non dovrebbe risentirne.
Se è scaduto da non più di tre o quattro giorni non buttatelo.
Prendete una casseruola possibilmente antiaderente versateci il latte e portatelo ad ebollizione.
Appena comincia a fumare e a fare il classico velo toglietelo dal fuoco e versateci 6 cucchiai di aceto bianco per ogni litro di latte. Il latte comincerà a cagliare.
Mescolatelo e lasciatelo così per un paio di minuti.
Poi fatelo passare attraverso un colino a maglie fitte o un canovaccio da cucina perfettamente pulito e fate scolare bene.
Sul colino-canocaccio vi rimarrà una specie di ricotta che a quel punto potrete aromatizzare con gli ingredienti che più vi piacciono.
Dettagli:
Si puo' fare solo con il latte intero.
Il momento giusto per mettere l'aceto è quando il latte sta iniziando a bollire, ossia quando comincia a fumare e si forma il classico velo sulla superfice. Anche se capita di "arrivare tardi" e quindi il latte ha gia iniziato a bollire nel vero senso della parola, la preparazione non dovrebbe risentirne.
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