28 maggio 2006

Sospiro di Carciofi

Questa ricetta, presentata come gioco amoroso, è tra le entrées in "Afrodita" di Isabel Allende.

Ingredienti

Carciofi 2
Panna da montare 1/2 tazza
Gelatina 1 cucchiaio e 1/2
Sale q.b.
Pepe q.b.

Ricetta
In abbondante acqua salata fate bollire i carciofi per 30 minuti. Scolateli bene e fateli raffreddare all'aria aperta. Con l'aiuto di un cucchiaino, raschiate via la polpa dalle foglie, pulite i cuori e tritate tutto e condite con sale e pepe.
Nel frattempo fate sciogliere la colla di pesce in poca acqua tiepida. Montate la panna a neve finché diventa soffice. Mettete tutti gli ingredienti nel frullatore e attivatelo per qualche secondo fino ad ottenere un impasto omogeneo. Dividete ora l'impasto in due stampini imburrati, metteteli in frigorifero per 2 ore.
Rovesciateli su di un piatto di portata e servite.
Accompagnate questa mousse con una maionese fatta in casa o con una salsa delicata.

Buon appetito

21 maggio 2006

La donna oggetto...(eating)

Sabato pomeriggio ho partecipato all'inaugurazione della Mostra: "La donna oggetto".

Non voglio fare l'ennesima recensione della mostra.... voglio invece occuparmi della parte enogastronomica, come sempre!!!

Il catering era dinamico, cosa vuol dire?

Un flusso continuo di camerieri riforniva di ghiottonerie gli astanti.

Cosa si degustava?
  • Vermentino con aggiunta di erbe aromatiche come salvia, timo e rosmarino
  • Spiedini di verdura con panatura delicata di farina di riso
  • Cornetti salati: cialda di grana, ripieno di robiola
  • Crema di sedano
  • Tartare di salmerino
  • Crostini di peperoni e pomodoro
  • Fagottini con caprino
  • Acque profumate alla rosa, all'ananas, etc.
Se l'intento era quello di colpire o di suscitare emozioni forti, missione compiuta!

Critica: Da rivedere la crema di sedano. Non approvo aromatizzare un vermentino con erbe.

Approvato: Fagottino e spiedino.

Buona mostra a tutti

18 maggio 2006

Fragole...

Questa sera mi è venuta voglia di Fragole!!!!!!!!!

Come resistere davanti a questo frutto carnoso...???

17 maggio 2006

Dolceriso del Moro

Questa è una specialità di Vigevano...!!!!!!!!

Ingredienti: latte, stecca di vaniglia, limone, riso, zucchero, burro, uova, mandorle, pinoli, cedro candito, acqua di rose, pasta frolla.

Preparazione:Portare ad ebollizione del latte con una stecca di vaniglia e una scorza di limone.
Versarvi del riso e cuocerlo per venti minuti, aggiungendo a metà cottura, zucchero e burro.
Eliminare quindi la scorza di limone, la stecca di vaniglia, e lasciare raffreddare mescolando spesso.
Amalgamare al composto tuorli d’uovo, mandorle, pinoli, cedro candito e acqua di rose.
Foderare uno stampo con della pasta frolla, versarvi la preparazione di riso, e passare in forno.
Prima di servire il dolceriso pel Moro, cospargerlo con filetti di mandorle e zucchero a velo.

Buon appetito

14 maggio 2006

Sagra dell'Asparago

"...in seguito ci sorride bella Coelavenia quasi veniente dal cielo, gradita nell'aspetto, ma ancora più gradita per i costumi degli abitanti e per l'urbanitate""Celebres in hac re sunt in primis Coelavenii"

Così Bernardo Sacco, nel XVI secolo, parlò di Cilavegna e dei suoi famosi asparagi.

Cilavegna ha festeggiato il prelibato ortaggio con una Sagra che si è svolta dal 13 al 15 Maggio. Carri allegorici hanno sfilato nel centro del paese, una gara gastronomica ha proposto nuove ricette e piatti tradizionali, un’enorme frittata è stata preparata e offerta alla degustazione in piazza, e la Mostra Mercato dell’Asparago doc ha attirato l’attenzione di turisti, commercianti e ristoratori. La festa si è conclusa con il tradizionale Palio dei maiali, in cui le quattro contrade cittadine del Dosso, Castello, Oropa e Sant'Antonio si sono sfidate presentando i loro fantini, vestiti con i variopinti colori della propria contrada, in groppa a un maialino.

09 maggio 2006

Compleanno del Secco

Domenica ho festeggiato il mio compleanno a L'Oca Ciuca , Vigevano (PV):

All'Oca Ciuca si gusta la cucina della Lomellina, tra innovazione e tradizione. L'ambiente, una cascina dell'800, è raffinato ma informale; il servizio, familiare e discreto, fanno da contorno ai protagonisti: cibo e vino. La lista vini, giovane ed accurata, offre un'ottima scelta di vini, proposti anche al bicchiere, sapientemente abbinati alle pietanze. La cucina si avvale di pregiate materie prime, di stagione, tra cui numerosi presidi Slow Food, sinonimo di ricerca e qualità. Pane e dolci freschi, fatti in casa, sono dettagli che fanno la differenza.

I piatti provati sono stati i seguenti:

- Baccalà mantecato con olio extra vergine a filo (offerto dallo Chef aspettando le ordinazioni)

- Selezione "dell'Aia" magret d'anatra stagionato,petto d'anatra farcito al foie gras,terrina di foie gras d'anatra accompagnati da pan brioche caldo e composta di cipolle di Breme

- Insalata di Asparagi di Cilavegna e Culaccia di Parma in cialda di pane

- Ravioli verdi alla Robiola di Franciacorta e salsiccia di Cinta senese tartufata

- Gnocchetti di patate alle erbe fini, verdure dell'orto e ricotta marzotica

- "I tre cioccolati": frolla al cioccolato nero, creme caramel al cioccolato bianco e mousse di cioccolato alle spezie e peperoncino

Le migliorie: ravioli un pò più caldi e rivedere la frolla al cioccolato nero.

Per il resto ottimo!

La perfezione: abbinamento proposto di Torcolato con Foie Gras!

Assolutamente da mettere tra i preferiti!

08 maggio 2006

Colazione del campione

In seguito alle richieste degli ormai pochi lettori del mio blog, pubblico qui la ricetta (parola grossa) dell'uovo a colazione di domenica mattina.

Ingredienti per una persona (di 104 kg).
  • un uovo di gallina da cortile (ruspante, me racumàndi!)
  • 2-3 cucchiaini di zucchero (meglio quello super-raffinato)
  • caffè (moka da due tazzine)
  • un goccio di latte a temperatura ambiente (io uso quello a lattosio scomposto, che se no mi rimane indigesto)
  • biscotti petit (oro saiwa, i più comuni)

Mi metti su il caffè, badando a non dimenticare di mettere l'acqua nella caffettiera (ogni riferimento o hyperlink a persone o avvenimenti realmente accaduti è puramente casuale).
Mi adagi il tuorlo dell'uovo in una tazza e me lo sbatti con lo zucchero.
Quando l'uovo avrà assunto un colore giallo chiaro e sarà piuttosto montato, probabilmente il profumo del caffè starà pervadendo la tua cucina e il rumore della moka a fine ebollizione ti farà venire in mente che è ora di spegnere la fiamma e versare il caffè nella tazza dell'uovo.
Mi allunghi, se vuoi, il preparato con un goccio di latte, giusto per non subire le violenze del caffè.
A questo punto è ora di pucciare il biscotto, che da una ricerca dell'Università del Massachusets risulta che pucciare il biscotto di mattina rende di più.

Buon appetito e buona giornata.

03 maggio 2006

Mandorle, cibo anche per la mente

Cucina: il Marzapane o Pasta Reale è, realmente, il principe tra dolci di mandorla. Si prepara con farina di mandorle o, in alternativa, con mandorle non tostate e frullate, e zucchero a velo in parti uguali. All’impasto viene data generalmente la forma di frutta o verdura utilizzando dei coloranti par alimenti (mandarini, fichi, ciliegie, pomodori, mele, uva, pesche, banane ...).


Mito: secondo una antichissima leggenda il mandorlo nacque da uno di quegli amori disgraziati che vedevano protagonisti gli eroi, gli uomini o l’intera famiglia degli dei.

Gli antichi Greci narravano che Fillide, una principessa Tracia, incontrò Acamante, figlio di Teseo, sbarcato nel suo regno per una sosta durante la navigazione verso Troia. I due giovani si innamorarono perdutamente ma Acamante fu costretto a proseguire con gli Achei per combattere nella guerra di Troia. La giovane principessa, dopo aver atteso dieci anni che finisse la guerra, non vedendolo tornare con le navi vittoriose si lasciò morire per la disperazione.

La dea Atena, commossa da questa struggente storia d’amore, decise di trasformare Fillide in uno splendido albero di mandorlo. Acamante in realtà non era morto e quando seppe che Fillide era stata trasformata in albero abbracciò la pianta che per ricambiare le carezze fece prorompere dai suoi rami fiori anziché foglie. L'abbraccio si ripete ogni anno quando i fiori del mandorlo annunciano la primavera.

Letteratura:

"Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati"

(Gabriel Garcia Marquez, L’Amore ai tempi del Colera).