24 dicembre 2007

Goa

Grande appuntamento con il Natale e con l'amicizia, ieri sera presso il ristorante pizzeria Goa a Vigevano, che ha visto radunarsi una quindicina di cari amici per festeggiare insieme il Santo Natale.

Il Ristorante Goa si presenta elegante e confortevole, in un ambiente raffinato e ricercato.

Una cornice ideale per celebrare una cucina con ampia vetrina di pesce fresco, con possibilità di gustare una genuina pizza, preparata secondo la più antica tradizione e cotta in forno a legna.

Passiamo subito alle prelibatezze che si sono degustate:

Antipasto Goa: Variazione di caldo e freddo con protagonisti, capasanta, gamberi con carciofi, polipetti in insalata, cozze in guazzetto, bocconcini di merluzzo in brodetto, ostrica, carpaccio di tono, salmone e spada. Ottimo sia il gusto che la presentazione.

Spaghetti Goa: spaghetti molto al dente sapientemente risottati in un sugo ristretto di frutti di mare con una capasanta ad impreziosire il piatto.


Tagliata di branzino con carciofi: molto buona la materia prima, mancava forse un tocco di sapore.


Inoltre, non assaggiate dal sottoscritto si segnalano le seguenti portate, degne di nota:

Risotto ai frutti di mare.


Filetto di carne con patate al forno.


Il tutto innaffiato da dell'ottimo Sauvignon.

Ottima scelta per qualità/prezzo, un piccolo appunto per l'eccessiva velocità del servizio, che non lasciava molto spazio alla distensione tra una portata e l'altra.

Un ringraziamento speciale a Pier per il servizio fotografico.

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Ristorante Pizzeria Goa
P.za Sant'Ambrogio, 5
27029 - Vigevano (PV)
mail info@ristorante-goa.it
web www.ristorante-goa.it
Tel. 0381.71496
Fax 0381.71496
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14 dicembre 2007

05 dicembre 2007

Mate

Questo post ha molteplici significati:

E' dedicato a chi è studente...
E' dedicato a chi ama l'Argentina...
E' dedicato a chi ama il Tango....
E' dedicato a chi ama e basta!

In spagnolo si chiama Mate (chimarrão in portoghese) l'infusione preparata con le foglie di erba Mate (in spagnolo yerba Mate o semplicemente yerba; erva Mate in portoghese), una pianta originaria del Sud America. Seguendo lo stesso procedimento del tè, la yerba Mate è essiccata, tagliata e sminuzzata. Tradizionalmente questa infusione si beve calda e in compagnia.

Per la preparazione del mate bisogna avere a disposizione:
  • un mate o porongo, ovvero un apposito recipiente realizzato con una zucca, oppure in legno, oppure in metallo, che viene usato sia per preparare l'infuso, sia per berlo. Quando si compra un mate nuovo è necessario che venga "curato", prima di essere utilizzato; per curare il mate bisogna riempirlo di erba, versarvi acqua calda e lasciarlo in infusione per una intera giornata. Il giorno successivo si svuota e si ripete il procedimento; la stessa cosa va fatta per almeno 4 giorni, meglio se per una settimana. In questo modo il mate si impregna del sapore dell'erba ed elimina sapori estranei; l'acqua che viene buttata via ogni giorno sarà dapprima rossastra (colorata dal mate stesso), per poi diventare giallo-verde (colorata dall'erba);
  • una bombilla, cioè una specie di cannuccia di metallo (o, raramente, di canna), che da un lato ha l'imboccatura e dal lato opposto un filtro per impedire alle foglie di erba mate di entrare nella cannuccia stessa. Il filtro può essere costituito semplicemente da una chiusura tondeggiante e bucherellata;
  • l'erba mate, che viene preparata con palo (con il picciolo) o sin palo (senza picciolo): l'erba con palo ha un sapore più deciso e più amaro; l'erba sin palo ha un sapore più morbido;
  • un recipiente dove scaldare l'acqua;
  • un contenitore termico per mantenere calda l'acqua per tutta la durata della mateada (cioè la bevuta di mate).
Tratto da Wikipedia

24 novembre 2007

Crepes con salsa al maracuja

Visto l'interesse riscosso dal frutto maracuja...

Per le crepes:

Ponete in una ciotola dai bordi alti la farina preventivamente setacciata, lo zucchero, la vanillina, 1 pizzico di sale e ½ litro di latte. Lavorate il composto fino a che sarà liscio, vellutato e senza alcun grumo.

In una terrina a parte sbattete con una forchetta le uova affinché si amalgamino, poi aggiungetele alla pastella e continuate a mescolare.
Coprite la pastella e lasciatela riposare per almeno mezz’ora.

Sciogliete in un pentolino il burro, e poi unitelo insieme al bicchierino di cognac o rum alla pastella, mescolando ancora per amalgamare il tutto.

Ponete a scaldare sul fuoco una padella antiaderente per crepes, e quando sarà ben calda, versatevi una quantità di pastella necessaria a coprire il fondo così facendo: ponete la pastella al centro della padella e poi inclinandola e ruotandola, cercate di distribuirla su tutta la superficie; in alternativa potete spalmare la pastella con un cucchiaio.

Lasciate cuocere per un minuto scuotendo la padella di tanto in tanto per fare staccare la crepe dal fondo: non appena sarà dorata, giratela dall’altra parte e attendete che a sua volta assuma lo stesso colore.

Appena pronta, toglietela dalla padella facendola scivolare su di un piatto, e continuate così anche per le restanti crepe, adagiandole una sull’altra a mano a mano che saranno pronte.

Ingredienti:

30g Burro, 2 Maracuja, 100 g Zucchero, 1 Arancia(scorza e succo), 1 Lime(succo),
8 Crepes, 4cl Rum
Per guarnire: 12 cl Panna, 1 cucchiaio Zucchero, 1/2 Stecca Vaniglia, alcune foglie di Menta.

Preparazione:

Fate fondere dolcemente il burro in una grossa padella e unitevi la polpa dei maracuja e lo zucchero. Portate ad ebollizione, mescolando continuamente, e lasciate cuocere a calore moderato fino a quando lo zucchero si sarà sciolto completamente. Aggiungete la scorza grattugiata e il succo di un'arancia e il succo di lime e proseguite la cottura per altri 2-3 minuti.

Mettete le crepes nella padella con la salsa, bagnatele con il rum e lasciatele insaporire per alcuni minuti, dopodiché piegatele in quattro e trasferitele in quattro piatti individuali insieme alla salsa. Montate la panna in una terrina, dolcificatela con un cucchiaio di zucchero, profumatela con l'interno della stecca di vaniglia, raschiato con un coltello, quindi mettetene un poco in ogni piatto. Guarnite con qualche fogliolina di menta e servite.

Buon appetito

18 novembre 2007

Maracuja

Parliamo di frutta...

La maracuja (o maracuia), Passiflora edulis, è una delle numerosissime specie del genere Passiflora, che ha dato nome alla famiglia delle Passifloracee.

Il nome Passion fruit (frutto della passione) può essere interpretato come sinonimo oppure indicare più genericamente il frutto di qualsiasi specie del genere Passiflora.

La pianta, originaria del Sudamerica, è apprezzata per i frutti dalla polpa morbidissima e ricca di piccoli semi, ed è oggi coltivata in diverse regioni tropicali e subtropicali del mondo.

Il nome deriva, attraverso il portoghese maracujá, da una lingua india del Sudamerica, per alcuni dalla lingua tupi (mara kuya), per altri dal guaranì (mburucuyà).

Esistono due varietà principali di maracuja, che differiscono per il colore della buccia (rossa o gialla) e per le dimensioni.

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Passiflora_edulis"

14 novembre 2007

Barcellona 4

Venerdì 2 Novembre - Pomeriggio
Eravamo rimasti alla Sagrada Familia....
Ci siamo armati di santa pazienza e un bel passo da montanaro per raggiungere Parco Guell, una meraviglia di architettura, arte e natura incredibile... Vista mozzafiato su tutta la città!

Prima di cena abbiamo assistito ad uno spettacolo meraviglioso della Font Magica, giochi d'acqua e di luci a suon di musica classica, emozionante.

Alla sera siamo stati ricompensati da una goduriosa Paella, potevamo perderla? NO



Puda Can Manel, casa fundada en 1870
Passeig Joan de Borbó, 60

Anticamente la Puda era qualcosa tipo il dopolavoro ferroviario del pescatore della Barceloneta.

Abbiamo ordinato:
* Ensalada de la casa
* Paella marinera
Sorseggiando Cana (birra). Per concludere abbiamo scroccato una grapa ihihihihi

Uno spettacolo!

Adios Barcelona

10 novembre 2007

Barcellona 3

Venerdì 2 Novembre - Mattina

Vi consiglio un buon posto dove fare colazione a due passi da Casa Batllò, da Tenorio in Passeig de Gracia, se c'è una giornata di sole è piacevole vedere scorrere la vita di Barcellona... I croissant non sono niente male!
Oggi è il gran giorno, dopo 20 anni rivedo la Sagrada Familia, nelle foto potete vedere cosa avevo visto,


cosa hanno aggiunto



e come diventerà nel 2020 (t.b.d)



Continua... al prossimo post!

07 novembre 2007

Barcellona 2

Giovedì 1 Novembre - Pomeriggio
Dopo aver preso la linea metropolitana 4 gialla (Jaume I) abbiamo ammirato: Palau de la Generalitat, La Seu, Placa del Pi, Placa Reial.
Alla sera abbiamo deciso per un localino tipico:
El rei de la gamba (barceloneta), degustando quanto segue:

* Croquetas de bacalao (Crocchette con baccalà)
* Gambas a la plancha (Gamberi alla piastra)
* Crema catalana (Dolce al cucchiaio caramellato e fiammeggiato)
* Il tutto sorseggiando una cana fresca (Birra alla spina)

In foto sono visibili i cadaveri....ahahahahahhaha

Caspita che buoni!

Continua....... al prossimo post!

04 novembre 2007

Viaggio a Barcellona

Ciao a tutti,
sono appena tornato da una splendida Barcellona resa ancor più bella dai progetti Gaudì...

Giovedì 1 Novembre - Mattina
Dopo aver esplorato il quartiere di l'Eixemple, ammirando Casa Calvet, Casa Cabot, Casa Pascual i Pons, abbiamo visto le splendide vetrine percorrendo Passeig de Gracia, passando davanti a Casa Morera, Casa Amatler...

Siamo rimasti incantati visitando ed esplorando Casa Battlò, un mix di genio, creatività e funzionalità!
Infine abbiamo goduto delle linee sinuose della Casa Milà imponente edificio firmato ovviamente Gaudì.

Ci siamo fermati per pranzo a La Costa Gallega, un ristorante lungo il Passeig de Gracia, dove si è gustato:

  • Pulpo alla galega
  • Jamon iberico
Questi prodotti locali sono serviti con del pane casereccio spalmato di un trito di pomodoro e olio di oliva rigorosamente spagnolo.

Locale immenso anche se da fuori sembra un buco, servizio valido, tavoli separati da vetrate. Atmosfera buona.

Continua........al prossimo post!

28 ottobre 2007

Risotto con la zucca

In queste giornate fredde, si assaporano gusti caldi, morbidi e nutrienti proprio come nel risotto alla zucca che andremo a preparare.

Ingredienti per 4 persone
250 g di riso superfino Carnaroli
1 fetta di zucca matura
brodo
2 cucchiai di olio di oliva E.V.
noce moscata



Preparazione
Tagliare a pezzetti la zucca priva della scorza. In un tegame portare a ebollizione il brodo.
Mettere la zucca in un tegame con l'olio, aggiungere un filo di brodo, mescolando con un cucchiaio di legno; aggiungere il riso e farlo insaporire per 2 minuti. Aggiungere poco alla volta il brodo bollente e, mescolando di tanto in tanto, far cuocere il riso per 15-18 minuti. Togliere il tegame dal fuoco, unirvi la noce moscata, mescolare. Lasciare riposare il risotto per un minuto e servire caldo.


Variante del Paolino:
Usare pentola pressione. Aggiungere al soffrittino leggero l'aglio. Mettere 400 ml di brodo. 8 minuti da quando fischia la pentola. Aprire e mantecare con parmigiano e burro.

A voi la scelta!

Mitico Paolino!

20 ottobre 2007

Borgo Antico

Collocato nel centro storico, il ristorante Borgo Antico nasce in una dimora dai caratteri eleganti e raffinati.

Nacque come galleria d'arte e ciò si denota dall'importanza data al ferro battuto e alla bellissima scala in raso che porta alla sala ristorante.


In questa serata romantica, trascorsa piacevolmente si sono degustati alcune proposte:

Tris di Salumi d'Oca
Filetto di Branzino alla mediterranea
Anatra all'aceto balsamico e radicchio
Semifreddo al cioccolato ai profumi di menta

Ottimo il branzino. Prodotti di prima scelta e composizioni semplici sono la base per un continuo miglioramento e affinamento nel tempo.

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Ristorante Borgo Antico
Via S. Croce, 9
27029 Vigevano (PV)
Telefono: 0381.73.608
e-mail: info@borgoanticovigevano.it
http://www.borgoanticovigevano.it

13 ottobre 2007

Palio di Vigevano

Tra le tante attività organizzate, ovviamente il Secco si concentra sulla Cena...

Alla Corte Sforzesca i banchetti erano fastosi e prestigiosi, illustri ospiti ricordano nelle loro memorie scritte le feste di Corte ai Castelli di Milano e Vigevano e gli spettacoli quivi preparati per allietare il loro soggiorno: sabato 13 ottobre alle ore 20.30, nel grande spazio della cavallerizza del Castello di Vigevano verrà riproposta, in onore del 27^ anno del Palio delle Contrade, una "Cena con il Duca" di Milano Francesco I Sforza.

La cena sarà servita da camerieri in costume d'epoca, la posateria e le tovaglie saranno come quelle in uso a quel tempo e il desinare allietato dalla presenza di giullari, danze rinascimentali, musici d’epoca e duelli e drammatizzazioni con scaramucce a fil di lama attraverso rievocazioni delle feste e delle schermaglie nella Corte dell’epoca.
Gli ospiti saranno coinvolti nell'atmosfera dell'epoca, cenando al cospetto dei Duchi di Milano seduti con la propria Corte tra i commensali, nella tavola più importante posta nel punto centrale di maggior rilievo della sala. La lista cibaria delle portate seguirà scrupolosamente ricette e creazioni gastronomiche dell'epoca ed è stata composta da un "primo servizio di credenza" (antipasto), un "primo servizio di cucina" (primi piatti), un "secondo servizio di cucina" (secondi di carne e pesce).

Primo servizio di credenza
Vino liquoroso cum lardo e noci
Salvia dorata e frutta fresca
Primo servizio di cucina
Minestra d'erbette
Secondo servizio di cucina
Galletto in salsa dorata
Braciola di castrato
Secondo ultimo servizio di credenza
Torta Cotignola
Biscottelli di frati
Pan da tavola con uva passa e di più sorte
Bevande
Acqua di fonte
Bonarda "Rosso del Duca"
Malvasia

Fonte ufficiale http://www.paliodivigevano.it/

06 ottobre 2007

Ai Tri scalin

Durante una trasferta di lavoro a Ferrara, ho scoperto questo intrigante locale!


Descrizione locale:

E' sicuramente la Trattoria più famosa ed apprezzata della città per il rapporto qualità/prezzo. Uno staff giovane e dinamico ha ereditato una vecchia tradizione di famiglia, conservando tutti i contatti, ottimi fornitori che dispongono di prodotti tipici realizzati seguendo le antiche tradizioni, curando la qualità e l'autenticità. Gli interni sono spartani ma adatti all'ambientazione del locale e all'atmosfera che vuole darsi. E' a un passo dal centro, a cinque minuti dal Castello, con un secondo ingresso affacciato al grande parcheggio Kennedy, luogo ideale dove posteggiare la macchina per scoprire il cuore medievale della città.

E' l'ideale per cene tra amici, pranzi di lavoro, compleanni.

Specialità: Tutti i piatti tipici ferrarese ed emiliani, ottimi primi, pasta fatta a mano. Buona fantasia per le nuove ricette. Assolutamente da rpovare il pasticcio alla ferrarese

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Ai Tri Scalin
Indirizzo: via Darsena 50 - Ferrara
Telefono: 0532 760331
Fax: 0532 761404
Orari: Chiuso la Domenica sera e tutto il Lunedì

02 ottobre 2007

Le Castellet

Settimana scorsa, in compagnia dei miei ex colleghi universitari, Libero e Quaqqua, ho trascorso una serata spensierata in quel di Milano presso il Ristorante Pizzeria Le Castellet.

Un locale ispirato alla Formula Uno nell’arredo e nei nomi delle specialità. In lista molti piatti di pesce a prezzi convenienti. Considerare la pizza una proposta in più e quindi integrarla con altri piatti, diventando quindi ristoranti a tutto campo che in più propongono la pizza è stato la scelta de Le Castellet. Come si evince dal nome, la grande passione del patron, Tino Toscano, è la Formula Uno. Molte delle pizze, nonché molti piatti, sono intitolati ai principali circuiti e ai principali protagonisti di questo sport: e sullo sfondo dei fogli della lista delle vivande ci sono alcune delle più famose auto da corsa di tutti i tempi.
Si parte naturalmente con le pizze, che sono ventotto più sette focacce, classiche e non, per tutti i gusti. Croccanti e ghiotte. Accanto, ci sono tanti piatti, sia di pesce sia di carne, anche se il pesce prevale. Primi come tagliolini alla granseola e secondi come la coda di rospo alla griglia o le sogliole alla mugnaia. E di pesce è il loro piatto più gettonato: il cartoccio, ovvero pasta con i frutti di mare in cocotte individuali chiuse con pasta di pane e passate in forno per pochi minuti: è un succulento piatto unico con la pasta di pane che trattiene e concentra tutti i profumi del piatto.
Ma c’è anche carne, dalla carbonara alle penne al ragù, dai filetti al fegato burro e salvia, nonché ricche insalatone.

Ho provato, su suggerimento del cameriere eclettico, dei paccheri con scampi zucchine e fiori di zucca! Eccezionali. A chiudere un tocco di Spagna, crema catalana preparata con classe. Complimenti

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Le CASTELLET
Via Cola di Rienzo 28
20144 Milano
Tel. 02.47.12.03
Chiusura settimanale: lunedì

25 settembre 2007

Peperoni sott'olio

Ingredienti:
6 peperoni di vari colori, 5 acciughe, capperi, uno spicchio d'aglio, qualche foglia di basilico, prezzemolo, 1 l circa d'aceto, olio d'oliva, sale

Preparazione:
Tritare il prezzemolo e l'aglio grossolanamente. Lavare i peperoni, eliminare i semi e le nervature e tagliarli a pezzi in senso orizzontale.
Mettete in una pentola l'aceto appena salato. Quando bolle immergetevi i peperoni. Se non ci stanno tutti ripetete l'operazione a piu' riprese usando lo stesso aceto. Fate bollire per circa 10 minuti. Scolare i peperoni dall'aceto e metterli ad asciugare e a raffreddare su un panno asciutto e pulito prima dalla parte concava e poi dall'altro lato.
Quando si saranno asciugati, cominciate a metterli nel vaso a strati alternandoli con uno strato di capperi tritati o interi, pezzetti di acciuga, pezzettini d'aglio, prezzemolo tritato e basilico.
Coprite infine con l'olio. Chiudete il vaso e attendete almeno un giorno per permettere all'olio di penetrare bene tra gli strati. Se il livello d'olio si sara' abbassato, aggiungete altro olio per mantenere i peperoni completamenti coperti. Chiudere ermeticamente il vaso e conservarlo in un luogo fresco e asciutto.

Che ghiottoneria!

20 settembre 2007

Per Giuseppe

"Con un pò di fortuna e tanta buona volontà
riuscirai a farcela nella vita"


E' un consiglio semplice, arriva dalle parole di un piccolo grande uomo che da oggi ci guarderà dall'alto.

Ciao Nonno

15 settembre 2007

Ricetta di Paolino il Taxista

Alle volte si scoprono ricette semplici, scambiandosi idee, proprio come abbiamo fatto io e "Paolino il Taxista"!


Ingredienti per 4 persone:
4 gamberoni, 4 tranci di pescatrice, 2 tranci di salmone, 4 pomodori maturi, peperoncino, aglio, olio e.v., sale e prezzemolo, vino bianco.

Preparatevi:
Soffrittino di aglio, olio e peperoncino. Aggiungetemi pomodori maturi. Riponete i tranci di pesce e i gamberoni nella padella. Sfumate con vino bianco a fuoco medio. Coprite e lasciate insaporire per 18 minuti. Alla fine prezzemolate e salate come desiderate.

Pura poesia!

Grazie Paolino


Buon appetito

08 settembre 2007

31 agosto 2007

Taverna Mouria

Sono rientrato ieri da questa bellissima parentesi greca, dove oltre ad aver ammirato le stupende spiagge, il mare cristallino e tipiche costruzioni, ho degustato alcuni prodotti. Il locale assolutamente da non perdere per la freschezza del pesce pescato e la tipica accoglienza e gentilezza nel servire è La Taverna Mouria.


Non fatevi scrupoli: "Chiedete il pesce pescato oggi". Ogni giorno con il loro piccolo peschereccio pescano le golosità del mare. In base a quello che ha offerto il mare, arriverà una grigliata sempre diversa!

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Taverna Mouria
Built 1830
Papadiamanti str.
Skiathos-Greece
Tel 0030 24270 21193
Fax 0030 24270 23859
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20 agosto 2007

Traguardo importante

Grazie a tutti i cari lettori di questo blog!
Da solo non ce l'avrei mai fatta ;-)

16 agosto 2007

Strangozzi con sugo di agnello

Dopo la grigliata classica del ferragosto, cosa inventare?
Ho trovato nelle dispensa una confezione di strangozzi umbri.

Gli strangozzi sono di forma simile ai classici spaghetti, ma di maggior spessore e con la superficie più ruvida per trattenere meglio i condimenti. Resi più saporiti con la salsa al tartufo nero pregiato di Norcia divengono un primo piatto raffinato per i menù delle grandi occasioni.

Come abbinare gli avanzi di una grigliata con gli strangozzi?
Semplice con un sugo di agnello molto saporito!

Spolpare i pezzi di agnello cotti alla brace, passarli in un macina carne. Saltare il tutto in un soffritto di olio, sedano e carote bagnato con un bel bicchiere di vino rosso corposo (io ho usato un chianti dei colli senesi). Concludere aggiungendo alla carne una passata di pomodoro aromatizzata con aglio, peperoncino, origano e maggioarana. Cuocere gli strangozzi in acqua salata per 5 minuti. I restanti minuti di cottura devono essere spesi risottando la pasta nella pentola del sugo!

Servite nei piatti e cospargete con pecorino!

Buon appetito

p.s. la ricetta non è molto estiva ma l'appetito vien mangiando!

09 agosto 2007

Risotto con mazzancolle e zucchine

Provatela!

Ingredienti per 4 Persone:
Riso carnaroli, 16 mazzancolle, 2 zucchine, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 noce di burro, fumetto di pesce, vino bianco, olio, 4 foglie di basilico, sale e pepe.

Preparazione
Fate un soffritto di carote e sedano con olio e.v., mettete 8 mazzancole tagliate a tocchetti a rosolare per 5 minuti, tostate il riso e sfumate con il vino bianco. Ora aggiungete il fumetto fino a cottura ultimata. Spegnete il fuoco e mantecate con un intingolo caldo di 8 mazzancolle intere, basilico, burro, sale e pepe.

Devo dire che il sapore del basilico esalta il piatto e dona quel tocco di freschezza!

Buon appetito

04 agosto 2007

Involtini delicati

In questi giorni di vacanza deliziatevi con questa ricetta semplice e delicata.

Prendete delle fettine di vitello tagliate sottili, adagiatevi sopra una fettina di prosciutto cotto e una foglia di salvia. Arrotolatele e fermatele con uno stuzzicadente. Rosolatele piano piano in padella con un filo d'olio, all'inizio con coperchio poi verso la fine cottura a fuoco vivace senza coperchio. Sale e pepe sono a discrezione.


Accompagnatela con una insalatina mista!
La giornata vi sorriderà.

Buon appetito

27 luglio 2007

Dottoressa Secca

Giovedì 26 Luglio 2007, presso il Politecnico di Milano, la Secca si è laureata in Design della Moda!


Congratulazioni Dottoressa Secca

17 luglio 2007

Baia del Silenzio

A Sestri Levante(GE), nell'incantevole cornice della Baia del Silenzio presso l'omonimo Ristorante ho trascorso una serata magica e romantica!


Eccovi il menu, il resto era pura poesia...

ANTIPASTI
Variazione di pesce dal crudo al cotto
Tortino di baccalà con chips di aglio e verdure croccanti

SECONDI PIATTI
Scampi e gamberoni alla griglia

DESSERT
Soffiato di cioccolato 70% e gelato al pistacchio di Bronte

VINI
Pigato Terre Rosse

Semplicemente favoloso! Grazie Secca.

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Ristorante Baia del Silenzio
Vicolo Miramare Sestri Levante(GE)
Tel 0185 480855 (r.a. Hotel Miramare)
www.ristorantebaiadelsilenzio.it
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07 luglio 2007

Per Ercole


Ed è subito sera
[da Acque e terre (1930)]
Salvatore Quasimodo

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.


Ciao Nonno

27 giugno 2007

Salsa Barbecue

E' una delle tante salse che gli americani servono con i cibi cotti alla griglia all'aperto!


Ingredienti:
Mezza cipolla tritata finissima, quattro cucchiaiate di zucchero, mezzo bicchiere di tomato, un cucchiaio di salsa worchester, tre cucchiaiate di aceto forte, poco sale e molto pepe.

Preparazione:
Mettete in una casseruola mezza cipolla tritata finissima, quattro cucchiaiate di zucchero, mezzo bicchiere di tomato, un cucchiaio di salsa worchester, tre cucchiaiate di aceto forte, poco sale e molto pepe. Mescolate e fate cuocere per 5 minuti.

Buona grigliata

23 giugno 2007

Anguria o Cocomero ?

Il termine cocomero (Citrullus lanatus, a volte indicato anche come Citrullus vulgaris) o anguria (dal greco angourion), indica il frutto e la pianta della specie rampicante della famiglia delle Cucurbitaceae, originariamente proveniente dall'Africa tropicale.

Il frutto ha un interno rosso, ricco d'acqua, dolce, ed è molto zuccherino.


Anche se in molte lingue, ma non in italiano, ci si riferisce al cocomero come ad un tipo di melone (ad esempio in inglese, watermelon e in tedesco Wassermelone), le due piante fanno parte della stessa famiglia ma non appartengono allo stesso genere: il melone (Cucumis melo) appartiene infatti al genere Cucumis.

In lingua italiana vengono usati i termini anguria e cocomero come sinonimi, ma il Citrullus lanatus assume in genere nomi diversi a seconda delle varietà regionali; ad esempio a Napoli è detto melone d'acqua e melone da pane, o popone; in Calabria zi pàrrucu (zio parroco), cioè rubicondo come il volto del parroco, mentre in Liguria viene chiamato "Pateca".

Tratto da Wikipedia

14 giugno 2007

Culurgionis

Dalla Sardegna con sapore...


Ingredienti e dosi per 8 persone

* 1000 g di patate di montagna
* 20 cl di olio d'oliva (o 200 g di grasso di maiale appena sciolto)
* 2 spicchi di aglio
* 5 foglie di menta
* 200 g di formaggio viscidu in salamoia
* 600 g di farina
* 1 pizzico di sale
* 300 g di formaggio pecorino fresco
* Acqua

Preparazione
Lavare, lessare il chilo di patate e appena cotte estrarle dall'acqua una alla volta, pelarle e schiacciarle subito con una forchetta raccogliendo la purea in una terrina.
Esaurite tutte le patate, si condisce la purea con: 1/2 bicchiere di olio tiepido, gli spicchi d'aglio tritati finemente, le foglie di menta fresca tagliuzzate, un pizzico di sale e 200 g di viscida, oppure una buona manciata di pecorino poco stagionato, grattugiato.
Si impasta il tutto velocemente e si tiene da parte.
Intanto si prepara la pasta per l'involucro intridendo i 600 g di farina con 3-4 cucchiaiate d'olio e un pizzico di sale sciolto in 1/2 bicchiere d'acqua.
Si lavora l'impasto energicamente, ma non molto a lungo e appena avrà raggiunto una certa elasticità si stira in sfoglie sottili da cui si ricaveranno dei dischetti di 6 cm di diametro.
Sulla metà di ogni disco si posa una quantità di purea grande quanto una piccola noce, si ricopre con l'altra metà del disco, si saldano le 2 semicirconferenze sovrapposte, con una sottile cordonatura praticata con la punta delle dita e si rifinisce con un breve picciolo.
Si otterranno dei tortelli dall'aspetto di piccoli fichi pressati.
Si cuociono per circa 6-7 minuti, in abbondante acqua bollente salata, si estraggono con la cucchiaia forata, si sgrondano bene e si dispongono sul piatto di portata in un solo strato, a spina di pesce facendo incontrare ad angolo, a 2 a 2, i piccioli del raviolo, lungo una retta immaginata al centro del piatto.
Apparirà una spiga gigante con i suoi chicchi in proporzione.
Se il piatto è abbastanza largo si possono comporre 3 spighe affiancate.
Si condiscono con abbondante pecorino.

Buon appetito

AIO'

03 giugno 2007

Consiglio sul latte

Vi è mai capitato di comprare troppo latte e trovarvi così con un cartone di latte fresco scaduto?
Se è scaduto da non più di tre o quattro giorni non buttatelo.
Prendete una casseruola possibilmente antiaderente versateci il latte e portatelo ad ebollizione.
Appena comincia a fumare e a fare il classico velo toglietelo dal fuoco e versateci 6 cucchiai di aceto bianco per ogni litro di latte. Il latte comincerà a cagliare.
Mescolatelo e lasciatelo così per un paio di minuti.
Poi fatelo passare attraverso un colino a maglie fitte o un canovaccio da cucina perfettamente pulito e fate scolare bene.
Sul colino-canocaccio vi rimarrà una specie di ricotta che a quel punto potrete aromatizzare con gli ingredienti che più vi piacciono.


Dettagli:
Si puo' fare solo con il latte intero.
Il momento giusto per mettere l'aceto è quando il latte sta iniziando a bollire, ossia quando comincia a fumare e si forma il classico velo sulla superfice. Anche se capita di "arrivare tardi" e quindi il latte ha gia iniziato a bollire nel vero senso della parola, la preparazione non dovrebbe risentirne.

19 maggio 2007

Ristorante Torradello

Giovedì sera: RANE!

Rane fritte
Risotto con le rane
Rane in guazzetto
Sorbetto limone e vodka
Vino: Cabernet
Prezzo: 30-35 euro
Voto:8.5
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dal 1849...
Ristorante Torradello
Alberto e Giorgio Carenzio
-Specialità rane-
Torradello di Battuda (PV)
chiuso lunedì e martedì
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Serata ottima in compagnia di due cari amici!
Grazie Libero e Quaqua.

13 maggio 2007

Sagre in Lomellina 2007

Iniziano le sagre....... EVVIVA !!!

11-13 Maggio Festa dell'Asparago a Cilavegna (PV)

2-3 e 9-10 Giugno Festa dell'Arte a Gravellona (PV)

8-9-10-11 Giugno Sagra della Cipolla di Breme (PV)

16-17 Giugno Festa Longobarda a Lomello (PV)

Segnatele sul calendario!!!

02 maggio 2007

da Bernardone

Marco disse: "Se capiti dalle parti di Camaiore, vai a mangiare da Bernardone. E' il posto dove ho mangiato la migliore carne della mia vita".
Davanti ad un'affermazione del genere la mia espressione s'è fatta perplessa quanto curiosa.
"Pronto ristorante Bernardone."
"Buona sera, vorrei prenotare un tavolo per due."
"M'è rimasto un postiscìno nella taverna, va bbène?"
"Ottimo direi... a dopo."

Dopo un'oretta di statale tra gli alberi, che porta da Lucca a Nocchi di Camaiore, parcheggio il potente mezzo nel cortile di questo stupendo agriturismo in pietra, abbracciato dalle colline terminanti l'appennino toscano.
Sediamo in taverna, accanto al caminetto (spento) che aveva per base una grossa macina di pietra. Ordiniamo una cena completa, annaffiata da del buon Chianti, per la verità piuttosto giovane, ma di gusto coinvolgente.
Gli antipasti erano il connubio dei prodotti e delle tradizioni del territorio locale che, seppur in terra di Toscana, risente degli influssi Emiliani e Liguri.
Ma veniamo al dunque... Affettati e gnocco fritto (leggero, davvero), una bruschetta con una salsa di funghi e pomodoro, che me la ricordo ancora, una polentina, e una frittatina di uova e cipolle.
Cipollotti al vino rosso dei quali abbiamo fatto man bassa, olive nere amare e saporite, sottaceti.
Di primo abbiamo ordinato dei tortelli di zucca conditi con crema di porri.
Perfetti nella cottura e nel condimento, con i porri in crema non troppo stufati, e i tortelli curiosamente non molto dolci. La cameriera infatti ci spiega che da quelle parti il tortello di zucca non lo si fa troppo dolce per tradizione.
I secondi.
Arrosto di vitella cotto in forno a legna, maialino da latte cotto nel medesimo forno.
(nota: non abbiamo scelto carni grigliate, molto probabilmente buone, ma di facile preparazione, a fronte di due portate cotte in forno, di certo più difficili da "gestire")
Bene.
Erano perfetti. Mai mangiato nulla di simile, nonostante non fossero due ricette particolari.
La vitella s'è tagliata sotto la lama del coltello come se fosse burro.
La porzione in bocca s'è sciolta. E' letteralmente sparita.
Sapore davvero delicato, la vitella.
Passo al maialino.
Taglio la cotenna con gesto agile, vista la struttura morbida del giovane maialino.
Mi servo un boccone di muscolo e cotenna insieme.
Il muscolo, carne bianca, non era per nulla asciutto e la cotenna lo completava a "perfetto".
Di contorno, verdure passate al forno, qualche pomodorino al gratin.
E il vino?... se n'è andato insieme alle pietanze.
Infine...
Chiudiamo la pratica con un gelatino, che ci sta... un caffè, che guai se non ci fosse... un bicchiere di nocino, che è stato il degno tocco finale alla cena.
Per questo, i nostri portafogli sono stati alleggeriti di 40€ a testa.

Nel complesso... la migliore carne che io abbia mai mangiato.
Il resto era di qualità: gli antipasti, il primo, il vino...
Se dovessi dare un voto, mi scappa un 8 tondo tondo.
Unica pecca: i camerieri hanno tenuto un ritmo piuttosto alto, portandoci le portate a pochissimi minuti l'una dall'altra.
Altrimenti... sarebbe stato un 9.

Un consiglio: "Se capitate dalle parti di Camaiore, andate a mangiare da Bernardone. E' il posto dove ho mangiato la migliore carne della mia vita".

28 aprile 2007

Casera Valtellina D.O.P.

La storia del Valtellina Casera è strettamente legata alla diffusione delle latterie sociali nel territorio della provincia di Sondrio.
Casera, etimologicamente, deriva dal latino caseus: la tipica cantina valtellinese nella quale sono stagionati i formaggi tradizionali.


Consiglio:
Il formaggio, ottimo gustato da solo, accompagnato da vino rosso, è un ingrediente gustoso e delicato per insalate estive tipiche preparazioni tradizionali lombarde, come i Pizzoccheri, gli Sciatt e i Taroz.


20 aprile 2007

Hamburger

Ieri sera mi è venuta voglia di hamburger!


Ingredienti per 1 hamburger:

150 g carne bovina macinata scelta, pagnotta tonda coi semi di sesamo, pomodoro, insalatina verde tenera, cipolla, sottiletta, maionese, ketchup, olio e.v., sale, pepe e prezzemolo.

Preparazione:

Accendere la piastra al massimo della potenza, intanto mettere la carne in una ciotola e mescolare delicatamente con sale, pepe, olio e prezzemolo q.b. Realizzare un cilindrello di carne tipico e ben compatto con uno schiacciapatate per esempio. Scottare il pane, tagliato in due, sulla piastra e disporlo in un piatto. Disporre sopra, partendo dalla base del pane spalmato con maionese, insalata, pomodoro e cipolla. Abbrustolire la carne sulla piastra per 5 minuti. Deporre cotal lingotto sul panino, la sottiletta e ricoprire con ketchup. Infine chiudere con l'altra parte di pane..........ingozzatevi di libidine, altro che Mc D.!!!

Buon appetito e sentitevi liberi di "ruttare" con un bella coca ghiacciata!

Scusate la volgarità ma mi sono immedesimato troppo....



13 aprile 2007

Palline golose

Dopo il successo della Torta San Valentino, perchè non deliziarsi con questa ghiottoneria?

Amalgamate 250g di cocco grattuggiato, 250g di ricotta, 100 di zucchero e un poco di panna. Componete delle palline e fatele scivolare su un letto di cacao in polvere. Esploderanno di sapore...GOLOSI! A presto

p.s. Grazie Roberto!!!

06 aprile 2007

Risotto con il luppolo

Alle volte si pensa a come fare un risotto originale: la risposta è semplice, con il luppolo!

Ingredienti per 4 persone:
250 g di riso superfino Carnaroli
1 mazzetto di luppolo
1 scalogno
20 g burro
1/2 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di formaggio grana
brodo
2 cucchiai di olio di oliva E.V.

Preparazione
Mondare il luppolo, eliminare la parte finale più dura dei gambi, lavarlo, asciugarlo e tagliarlo a pezzetti. In un tegame portare a ebollizione il brodo. Sbucciare lo scalogno, lavarlo e tritarlo finemente.
Mettere lo scalogno in un tegame con l'olio e farlo appassire, senza lasciralo colorire; unirvi i pezzetti di luppolo e farli rosolare per 2 minuti, mescolandoli con un cucchiaio di legno; aggiungere il riso e farlo insaporire per 2 minuti, versare il vino bianco secco e farlo evaporare a fuoco vivace. Aggiungere poco alla volta il brodo bollente e, mescolando di tanto in tanto, far cuocere il riso per 15-18 minuti. Togliere il tegame dal fuoco, unirvi il burro e il formaggio grattuggiato, mescolare per amalgamarli. Lasciare riposare il risotto per un minuto a tegame coperto, quindi servirlo ancora ben caldo in tavola.

Buon appetito

31 marzo 2007

Torta de'Beppe

Grazie al nostro inviato Pippo eccovi una deliziosa ricetta...


Ingredienti:
150 g di farina
150 g di zucchero
5 uova
1 vanillina
burro

300 g di zucchero
100 g di farina
8 tuorli
1 vanillina
1 litro di latte
1 scorza di limone o di arancia
vermouth
acqua
gelatina per dolci
frutta a piacere (consiglio di cuore le fragole con il kiwi e
della buona uva nera dell'oltrepò pavese sia per il gusto che per
l'aspetto estetico del dessert stesso)

Preparazione:
montare con una frusta 150g di zucchero con 5 uova - quando l'impasto "scrive"
aggiungere la vanillina e continuare a montare - aggiungere 150g di
farina setacciata e mescolare con una spatola di legno dal basso verso
l'alto il tutto - preparare uno stampo con burro e farina e inserire
l'impasto - cuocere in forno per 30 minuti a 180 gradi.

Montare con una frusta 300g di zucchero con 8 tuorli - aggiungere 100g di
farina setacciata e continuare a montare - aggiungere la vanillina e
continuare a montare - quando l'impasto è uniforme mischiatelo con il
litro di latte messo a bollire sul fuoco insieme alla scorza di limone
o di arancia e mescolate a fuoco medio il tutto con una spatola di
legno - quando la crema è pronta necessiterà di un colpo di frusta di
pochi secondi per poi essere coperta con della pellicola fino a quando
sarà utilizzata.

Tagliare la torta nel mezzo e aggiungere in tutta la superfice interna ed esterna la "bagna alcolica" ottenuta mischiando il vermouth con dell'acqua (pochissima, mi raccomando) - non abbiate paura di abbondare con la bagna alcolica!! - aggiungete la
crema e mettetela ovunque (dentro, fuori e ai lati del vostro capolavoro) - tagliate la frutta, pennellatela con della gelatina per dolci e decorate la torta.

Vino abbinato:
Passito di Pantelleria.

Buon appetito

Grazie a Beppe e a Pippo

29 marzo 2007

Cappone in coccio

Più di 500 anni fa, il suo omonino scoprì il Nuovo Mondo, nel 2007, "Colui che sussurrava ai Peltier" ci rivela la Nuova Ricetta!

Preparazione:
Mettere la pentola di cotto in ammollo in acqua fredda per almeno 15 min.
Preparare un letto di abbondante rosmarino da adagiare sul fondo della pentola in cotto.
Sul rosmarino disporre delle patate tagliate a pezzi.
Tagliate a pezzi il cappone e disponeteli nella pentola in cotto aggiungendo delle foglie di rosmarino e pezzi di patate tra le varie parti.
Non aggiungere alcun tipo di condimento.
Chiudere il coperchio della pentola in cotto a forno freddo e poi accendere a 180° C per almeno 2.5 ore.

Chicca:
Per chi vuole, aggiungere sul letto di rosmarino e sopra il cappone, della mela tagliata in pezzi piccoli per rendere il cappone più morbido e dare un sapore un po’ più esotico.

Buon appetito

Grazie Signor C. detto "Peltier"

24 marzo 2007

Pane alle olive

Ingredienti per 4 persone:

400 g farina bianca
15 g lievito
sale
olive

Preparazione:

Impastare velocemente 400 g. di farina bianca con 15 g. di lievito, un pizzico di sale e tanta acqua quanto basta per ottenere un impasto morbido.
Unire una manciata di olive passate al frantoio oppure una manciata di olive sott'olio tritate grossolanamente.
Far lievitare finché appare qualche spaccatura in superficie. Cuocere per un'ora in forno già caldo a 200°C.

Accogliere ospiti a tavola con un cestino di pane caldo è come dare una carezza a chi vi vuole bene!

Tanta serenità a tutti...

17 marzo 2007

Torta San Valentino

Dopo aver deliziato i colleghi d'ufficio con dolci poetici, è con enorme piacere che pubblico questa ricetta di Roberto, provatela!

Ingredienti:
100 g zucchero
100 g burro
2 uova
250 g mascarpone
250 g ricotta
2 file di biscotti secchi (tipo oro saiwa)
1 bustina di vanillina
1 bicchiere di liquore (rhum o maraschino)
1 vasetto di marmellata ai frutti di bosco
frutti di bosco freschi (oppure surgelati)
carta da forno

Preparazione
In una terrina sbriciolare finemente i biscotti, aggiungere il burro fuso e il liquore; sistemare il composto in una tortiera precedentemente foderata con la carta da forno.
Sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero, aggiungere il mascarpone, la ricotta, la vanillina e l'albume precedentemente montato a neve. Versare il composto in tortiera. Infornare a 180 gradi per 1 ora.
Sciogliere sul fuoco la marmellata, versarla sulla torta appena sfornata, guarnire con i frutti di bosco surgelati. Lasciarla raffreddare, adagiarla poi in frigorifero.

Buon appetito

Grazie mille Roberto.
In bocca al lupo per il tuo futuro!

p.s. per un appassionato di storia come te non potevo non mettere una rappresentazione del santo! ;-)

10 marzo 2007

Crema di asparagi e funghi

Ingredienti per 4 persone:

300 g asparagi
100 g champignons
1 tuorlo
olio
burro
farina
4 cucchiai grana grattugiato
sale e pepe

Preparazione:
Far insaporire i funghi affettati con 10 g di burro e 2 cucchiai d'olio, salare e pepare. Fondere 20 g di burro, stemperarvi 1 cucchiaio di farina e diluire, poco per volta, con 3/4 di litro di acqua bollente senza smettere di mescolare. Salare, pepare, unire gli asparagi a pezzi e continuare la cottura per 35'. Passare tutto al mixer, rimettere sul fuoco, unire i funghi e cuocere per 5', unire il tuorlo sbattuto e il grana.

Buon appettito

02 marzo 2007

Gamberi allo speck

Gustatevi questa sfiziosità....

Ingredienti per 4 Persone:
16 Gamberi (oppure 24 gamberetti)
16 fette Speck (oppure 24)
4 noci burro
1 tazzina da caffè di Brandy
Prezzemolo
1 tazzina da caffè di vino bianco secco
1 pizzico zafferano

Preparazione:
Sgusciare ( dopo averli lavati ed asciugati ) i gamberi. Eliminare il filetto nero. Avvolgere i gamberi nelle fette di speck. Scaldare una piastra in ghisa. Mettere i gamberi a grigliare ( 4 min. x parte ) A fine cottura versare il Brandy ( che fiammeggerà). Togliere i gamberi dalla piastra, metterli nei piatti da portata, tenuti al caldo. Nel frattempo, in un pentolino, far sciogliere il burro e versare la tazzina di vino bianco secco. Mescolare per amalgamare e ridurre il vino, sciogliendovi anche il pizzico di zafferano. Versare sui gamberi la salsa ottenuta e cospargere con il prezzemolo. Accompagnare con verdura a piacere.

Buon appetito

24 febbraio 2007

Tagliolini al nero di seppia

Finalmente posso pubblicare e dedicare questa ricetta a Francesco, un caro collega:

Et voilà!

Ingredienti 4 persone:
400 g tagliolini
2 seppie
i relativi sacchettini del nero
uno scalogno piccolo
4 cucchiai di olio
peperoncino fresco (se gradito)
mezzo bicchiere di vino bianco
qualche fogliolina di prezzemolo.
sale

Procedimento:
Tagliare le seppie a strisce larghe poco meno di un cm e i ciuffi in modo da separarne i tentacoli.
Mettere in un tegame basso e largo l'olio e lo scalogno tagliato a fettine sottili: fare soffriggere leggermente e aggiungere il peperoncino. Prima che questo inizi a cambiare colore, toglierlo via e aggiungere le seppie. Soffriggere brevemente, aggiungere il vino e lasciar cuocere a fuoco lento per circa una ventina di minuti.
Aggiungere quindi il nero e lasciare cuocere per uno o due minuti al massimo, in modo da mantenerne il più possibile inalterato il sapore. Correggere quindi di sale, se necessario, e aggiungere una spolverata di pepe nero.
Cuocere, intanto, i tagliolini al dente. Al momento di scolarli, tenere da parte un po' della loro acqua di cottura. Rimetterli quindi nel tegame con le seppie e il nero e ripassarli velocemente a fuoco vivo, aggiungendo l'acqua di cottura necessaria perchè il sughino non si asciughi e mantenga una discreta cremosità.
Servire decorando il piatto con foglioline di prezzemolo.

Consigli:
Lasciate alcune striscioline di seppia senza nero da parte , che aggiungerete per la presentazione del piatto.

Bonne appetit

18 febbraio 2007

Il Maggiolino

Metti una sera a cena.
Metti che una, anzi, due donne ti invitino a cena... che fare? Porto il mio fido amico e compagno di merende Chiodo.
Il ritrovo in periferia tra me, Chiodo, Mirella, Paola, Matteo (i conosciuti) e Jessica (sconosciuta). Arriviamo a Milano, Giambellino.
In loco di riunisce C.d.M., una Collega di Mirella, di cui non ricordo il nome.
Il locale è il Maggiolino, una specie di birreria dove servono cibo, piatti, bicchieri, ma non posate.
Esatto.
Si mangia con le mani (basta fare sesso con le mani, usiamole anche per qualcos'altro, diamnine!).
Il locale, una birreria normalèrrima, si presenta con qualche statua di cartapesta raffigurante cowboy e indiani d'america.
Una distesa di gusci di arachidi fa da tappeto a terra, infatti al tavolo, per ingannare l'attesa, vengono gettate delle arachidi per tutti che vengono immediatamente mangiate, e le bucce delle quali gettate in giro, in testa al chiodo, nella scollatura di Mirella, per terra.
Ordiniamo delle bruschette, birra per qualcuno, vino per qualcun altro, acqua per chi rimane.
Arrivano le bruschette, non le bevande.
Dopo le bruschette, peraltro mai mangiate con le posate in vita mia, ordiniamo grigliata mista per tutti.
Arriva la grigliata, francamente poca roba... che se a tavola fossimo stati con gente come Diego, Peppuzzo, e la congrega dei mangioni avremmo mangiato anche le ossa e il piatto.
Delle bevande nessun segno.
Dopo una serie di suppliche, e al punto in cui ormai della grigliata non c'era poi rimasto molto, ci vengono serviti birre, vino e acqua.
Meno male. Ero quasi disidratato dal sale delle patate fritte.
Esperienza nuova mangiare lo spiedino con le mani... proprio nuova!
C'è da dire che lo stinco, che dedico a Laura, mangiato a mano da una certa soddisfazione animalesca.
Come dessert opto per la Figassa.
La Figassa, come l'originale, va fruita leccandola da lì dove si trova, o in alternativa trafiggendola con il proprio organo riproduttivo.
Considerando che a tavola mi insegnano essere alquanto sconveniente passare il pene in mezzo ad una torta di meringa, pan di spagna, panna e fragole, opto per la leccata.
Con la maestria che da diverso tempo mi contraddistingue, lecco tutta la Figassa, che si presenta umida come l'originale, ma non così tiepida...
Ottima. Anche se non ha causato nessuna erezione.
Terminiamo con caffè e un tristissimo Bacardi Anejo.
Il conto, come atteso, di poco oltre i 25€.
Il locale, nel complesso abbastanza sporco, non offre cibo di ottima qualità, ma è divertente.
Diverte il magiare con le mani e la leccata di Figassa alla fine.
Al posto posso dare una sufficienza meritata, ma non oltre.
Alla compagnia, darei un "ottimo", meritatissimo.