Con questo articolo spero di poter iniziare con il Secco una serie di pseudo-recensioni di ristoranti in cui andiamo a mangiare, e magari di parlare oltre che del posto, anche della compagnia che ci portiamo appresso.
Partiamo con un grande classico vigevanese: il Tona Tiuh o volgarmente definito "il messicano".
Proprio ieri sera io e il Secco convenivamo che saranno ormai 15 anni circa che questo ristorante raccoglie i consensi dei vigevanesi, sia per la cena, che per il dopocena.
E se tanto mi da tanto, proprio ieri ho deciso di portarvici i miei colleghi genovesi, nella speranza uscissero saziati e soddisfatti del posto.
Le attese positive non sono state deluse, anche se volendo essere pignoli, con qualche pecca... presto giustificata dal vero e proprio "casino" di gente che cenava ieri sera.
La buona compagnia, supportata anche dal "numero ideale di commensali" (ovvero otto), ha aperto le danze con un antipasto misto, ordinate due porzioni sapendole abbondanti, consistente in tortillas assortite di carne e formaggio, accompagnate da salsa di fagioli e guacamole, e un piattone di nachos ricoperti di formaggio fuso e peperoncini jalapenos.
L'antipasto lo abbiamo bagnato con una caraffa di margarida frozen classico che, a detta anche degli astemi (ecco la prima pecca), poteva essere un po' più carico. Lo ritengo comunque sufficiente.
Il piatto principale (non chiamiamolo secondo, se prima non c'è un primo!) è stato per la maggior parte di carne, eccezion fatta per Marta, che è scesa ad un ottimo compromesso vegetariano, con le fajitas di verdure.
Le carni di buona qualità, sono state cotte con cura appena sufficiente... i filetti "rear" un po' troppo cotti, le carni bianche decisamente asciutte.
Non si può assolutamente dire che si sia mangiato male, ma la cura per le portate era appena sufficiente. Da bere, birra as raining.
Il locale è trendy (se trendy è un aggettivo attribuibile ad un luogo), riconducibile ad uno dei bar lungo le autostrade del dopoconfine statunitense, quando ormai da delinquente, passi il confine e sei un uomo libero.
Ma noi siamo a Vigevano e siamo italiani... e la conclusione di un italiano è sempre il caffè, perché sia al messicano, che al ristorante francese, che in paninoteca, che davanti a un sushi.... l'italiano alla fine beve il caffè.
Dopo però... El Dorado 12 anni, per me, per concludere con la seta. Grand Marnier per Gigi, che conclude con gli stracci.
Le cuenta (detta anche "la dolorosa" ma non troppo) è stata di 25 euro a pancia, ovvero "il giusto", della serie "di più sarebbe stato un furto, di meno avremmo richiato di mangiare male".
In sostanza, riassumendo in un voto, come alle elementari, diciamo... 6+.
Il 6 per la qualità, il "+" per la carriera positiva in questi anni.
A differenza di "Dal tramonto all'alba", a mezzanotte niente vampiri, quindi siamo usciti (salvi).
Nota del redattore.
La tipa in foto è stata trovata cercando la parola "filetto" su Google Immagini, a pagina 4.
Caro lettore, preferivi la bistecca?
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