Oggi, leggendo il Corriere della Sera , mi sono soffermato sull'articolo di Francesco Alberoni. Il tema è il cibo. Ve ne propongo uno stralcio:
()....E poi il cucinare: scegliere gli ingredienti, sentirne la consistenza, la freschezza, il sapore, poi tagliarli nel modo giusto. Dopo, il ritmo della cottura: alcuni ingredienti devono essere posti prima, altri dopo, altri vanno cucinati a parte e aggiunti al momento opportuno.
E poi l’olio, il burro, il sale, le spezie, tutte nella quantità e nel momento opportuno e il fuoco alto o basso, l’uso o il non uso del coperchio. Basta uno sbaglio in questo ritmo rigoroso e il cibo è rovinato come in una composizione musicale quando sbagli una nota.
E poi il tavolo, le stoviglie, le zuppiere, i piatti di portata, i bicchieri, le posate ciascuna per una sua funzione. Il cibo, dalla preparazione al consumo, è perciò sempre scelta, vigilanza, attenzione, misura, equilibrio. Incorpora un’etica. L’obeso e l’anoressico sono il prodotto della violazione di questa etica e di questo sapere. Il miglior nutrizionista è il grande cuoco.
Il cibo infine è tradizione. Noi in Italia siamo fortunati perché il nostro Paese è estremamente vario: freddo, caldo, pianure, colline, montagne, mare, con prodotti tanto diversi quanto i popoli e le civiltà che si sono succedute; così, in ogni più remoto angolo della nostra terra, vi sono ancora tanti piccoli e medi imprenditori che si dedicano al cibo con tutta la ricchezza della loro umanità.....()
Buon pensiero!
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