Grazie ai miei inviati dalla Sicilia, Dipi e Signora, ecco a voi il reportage su questo straordinario prodotto!
Gli arabi, dominatori della Sicilia a cavallo tra il IX e l’XI secolo, avvezzi alla sperimentazione gastronomica, macinarono i semi del cece, ricavandone una farina che mescolata all’acqua e cotta sul fuoco dava una sorta di impasto crudo, dal sapore non eccezionale. Ma una sfoglia sottile di questa pasta, cotta a sua volta in una sostanza oleosa, diede vita alla prima “panella”: una sorta di “schiacciata” di piccole dimensioni, di un bel colore dorato.
Si possono acquistare in una serie infinita di “friggitorie", di tipo fisso od ambulante, presenti a Palermo e si dice che non esista persona passata da questa città che non le abbia gustate almeno una volta in mezzo a un bel panino.
Per 6 persone circa, sciogliete 200 g di farina di ceci in 1/2 litro d'acqua fredda con sale e prezzemolo tritato grossolanamente. Ponete il recipiente sul fuoco e mescolate fino ad ottenere una pasta abbastanza solida tipo polenta. A questo punto spianate la pasta in una teglia e tagliate rettangoli di 4x8 cm circa, con spessore di 2-3 mm. Una volta raffreddati possono essere fritti in olio bollente e adagiati su della carta assorbente. In men che non si dica andranno a riempire una pagnottella tagliata a metà, a mo’ di cerniera, con una spruzzata di limone.
Trucco
Al posto di spianare la pasta, la si può mettere in un contenitore di forma cilindrica e una volta raffreddata avrete a disposizione un “salame” pronto per essere affettato!!!
Consiglio
Una volta raffreddate, anche se insaporite con qualche goccia di limone, perdono il gusto originale. Se si prova poi a riscaldarle il risultato non è dei migliori.
Vanno gustate calde, e basta!
Buon appetito
3 commenti:
Calde caldone!!
Ok capo,proverò!!
:-)
Miscelare la storia con la gastronomia... questo Secco è proprio preparato :-)
Grazie Luca!
Bentornato tra i lettori attivi del Blog!
Nei precedenti interventi hai dimostrato di essere altrettanto preparato....
;-)
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