24 febbraio 2006

Officina 12

Cena con i colleghi.
Li porto in un posto figo.
Allora vediamo... aggiudicato! Officina 12, Alzaia Naviglio Grande, Milano.
Ovvero: dietro il nostro ufficio.

Modaiolo è il termine migliore per definire il locale.
L'ingresso è evidente, ma non "pesante" a mio parere.
Tappeti rossi a terra introducono il cliente all'ingresso, ove un addetto ripone i cappotti nel guardaroba.
Entrando tra le rosse pareti e i mattoni a vista, si cammina tra piante e si passa accanto ad uno degli american bar più belli di Milano (foto in basso). Un banco lungo e molto ben organizzato confina i validi bartender. Diego direbbe: "Si beve bene"... ma veniamo alla cena.
Ci si accomoda al tavolo.
Il parco vini è di tutto riguardo (per quanto possa io intendermene), ma nessuna bottiglia spicca per pregiatezza.
La cucina prevede sia pizza che piatti gustosi e ben presentati.
Ho mangiato un tortino di pasta phillo ripieno di broccoletti, in letto di fonduta, scarabocchiato con il solito ridotto di aceto balsamico (che un po' ci ha stufato...).
Niente primo, era sera...
Di secondo petali di manzo all'aceto balsamico, con patate al forno.
In conclusione caffè, perchè sono italiano.
Tra i piatti dei miei commensali, degli ottimi ottimi ravioli al sugo di noci, un filetto alla crema di senape. Tra i dolci, degno di nota un castagnaccio che (chissà perché) raramente viene proposto.
Ora veniamo alle note negative, convenute anche con il buon collega Giovanni.
La sua regola è:

"Se nel menu sono presenti troppe portate diverse, molto probabilmente qualcuna di loro sarà pessima."
Tutto vero.
Risotto. Crudo e salatissimo. Il concetto di "all'onda" non sanno neanche dove sta di casa.
Per me, lomellino, è stato un colpo al cuore vedere Barbara, collega di Genova speranzosa di assaggiare un buon risotto, costretta a finire quel piatto di riso.
Orata "cotta in cartoccio trasparente". Ovvero Perllicola Domopack. La davano per pesce fresco, invece molto probabilmente surgelata. Una delusione.
Il vino, ma forse è colpa nostra, un Sassella 2003. Troppo giovane. In lista c'era un 2002, che lasciava sperare, e alle speranze ci siamo fermati.
Spesa media, bevande comprese, 37€.

Dando dei voti...
Location: 8 anche 9... il bar è troppo figo.
Cucina: 6-- (il riso è stata una ferita)
Vino: 6 (Giovanni s'è assunto la responsabilità della scelta)
Prezzo: 5,5 (alla fine s'è pagata una qualità della quale solo alcuni commensali hanno goduto)

1 commento:

Anonimo ha detto...

tutti dal tigre, a semiana, la prossima volta